Intervista ad Alberto Benevelli





Alberto Benevelli vive tra Albinea e Scandiano in provincia di Reggio Emilia.

Non ha mai seguito corsi, mai partecipato a concorsi e mai ricevuto premi.
Ha pubblicato più di 60 libri con le seguenti case editrici:
Forlaget Scandinavia, Sun Ya, Tha Chien, Bohem Press,
Edizioni Arka, Edizioni San Paolo, Edizioni Il punto d'incontro,
Esserci Edizioni, Bohem Press Italia, Edizioni Messaggero Padova,
Kite Edizioni, Il Gioco di Leggere.

Ha creato i personaggi delle serie di Topazio, Orsoleo,
Gira Giraffa e Papero Pa.


Come mai ha deciso di scrivere per bambini e ragazzi?

Io ho sempre amato i libri, sono stati il mio salvagente nel mare tempestoso della mia esistenza. Li amavo ancora prima di imparare a leggere. Guardavo le figure e ho continuato così fino ad oggi. Infatti io leggo raramente: continuo a guardare le figure. Di conseguenza per me scrivere è molto faticoso perchè io penso per immagini non con le parole.

Comunque non ho deciso di scrivere. E accaduto. Era inevitabile.

Ci racconta quando scrive, il suo tavolo da lavoro e se preferisce la carta o il pc?

Io adoro il mio tavolo, si trova in cucina e l'ho costruito io.  E' di cristallo saldato, di forte spessore e piccole dimensioni. Sul piano ci sono alcune casette di cartone, finti abeti innevati e alcune fotografie. Rimane solo lo spazio per un foglio, una biro e le mie mani.
Nella mensola sottostante c'è il caos. Distinguo solo il dizionario perchè è grosso. Io scrivo su fogli bianchi A4 e post-it piccoli e gialli. Sul pc riporto solo l'ultima stesura corretta per le spedizioni e-mail.
Io e il pc litighiamo spesso. Non siamo mai d'accordo su niente.

Che genere di storie le piace inventare?
Quelle che mi vengono spontanee, che arrivano all'improvviso, quando meno me lo aspetto. Quelle sono le più sincere, le più sentite. Arrivano direttamente dall'anima.

Ci sono delle consuetudini, situazioni o atmosfere che cerca di ricreare perchè aiutano il suo processo creativo?
Il buio e il silenzio. E nel silenzio l'ascolto di me stesso, della mia parte più profonda e nascosta.

Quando nasce un nuovo racconto?

Quando decide di lasciarsi trovare. A volte ho tentato di aiutarlo a uscire, di forzargli la mano, è sempre

stata un'esperienza fallimentare (è ovvio però che devo cercare).

Le è mai capitato di sognare il personaggio di una sua storia?

Sì, a occhi aperti.

Sta lavorando a qualcosa in questo periodo?

A una biografia rivolta ai ragazzi ma anche agli adulti. E' la storia di un grande artista, un artista folle e geniale che ha avuto una vita tristissima, solitaria, disperata e disgraziata. Dubito che sarà mai pubblicata.
Contemporaneamente sto lavorando ad una serie di racconti per l'infanzia.

Alcuni ritengono che la letteratura per l'infanzia sia di serie b. Che dire a chi la pensa così?

Sì, è vero, ci sono tantissime persone che lo credono, ma è solo perchè non riescono a capirla, non riescono a decifrarla. E' troppo difficile per loro. Però è comprensibile, è umano. Non si può capire tutto e non è una colpa. Io non saprei cosa dire a queste persone. Se uno capisce: capisce. Se non capisce: non capisce.

C'è qualcosa che vorrebbe lasciare detto in questa intervista?
Una riflessione, un pensiero, un messaggio, ciò che preferisce, ci dica.

Sì, una cosa: "Ciao Cristina!".

Se qualcuno, per qualsiasi motivo, volesse utilizzare anche solo in parte l’intervista presente in questo post, dovrà chiedere esplicita autorizzazione all’autore che ha fornito le risposte.








Commenti

MamminaFortunata ha detto…
Bella intervista! Stavo cercando di rintracciare Alberto Benevelli perché ho urgenza di sapere una cosa riguardo uno dei suoi libri e sono capitata qui...per caso puoi aiutarmi?
Loretta

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