Intervista a Francesca Ruggiu Traversi



Dal sito dell'autrice: Francesca Ruggiu Traversi è nata a Verbania sul lago Maggiore e abita a Certosa di Pavia. Ha compiuto studi classici e si è laureata in giurisprudenza. Oltre a scrivere per ragazzi, legge e registra libri per persone non vedenti per l'Associazione Donatori di Voce (ADOV) di Pavia. Ama i libri, la musica di Mozart, le passeggiate nella natura e i gatti.


Come mai ha deciso di scrivere per i bambini e i ragazzi?

Scrivo quello che mi suggerisce la fantasia, e mi è subito venuto naturale scrivere storie per bambini e ragazzi. Forse perché, da lettrice, sono i libri che amo di più, e anche perché è una dimensione in cui mi trovo bene e a mio agio.

A che tipo di storie preferisce dedicarsi?

Storie di fantasia e avventura, con un pizzico di mistero e personaggi bizzarri. E l'ironia non deve mai mancare, fa parte del mio modo di scrivere e di vedere le cose. La storia che scrivo può anche partire dalla realtà di ogni giorno, quella che tutti noi conosciamo, poi però mi piace far subentrare l'elemento fantastico, un qualcosa che trasporti il lettore in un mondo diverso dal nostro.

Ci racconta quando scrive, il suo tavolo da lavoro, e se preferisce la carta o il pc?

Scrivo sia su carta che al pc. Ho una serie di quaderni belli robusti, sui quali annoto le idee per le storie, appunti, personaggi, tutto quello che mi viene in mente. Quando i personaggi e la trama sono pronti sulla carta, allora la storia vera e propria la scrivo al pc, su una scrivania che ho comprato dopo aver firmato il mio primo contratto con un editore. A volte però ho bisogno di cambiare stanza, e mi capita anche di scrivere idee e appunti all'aria aperta.

Ci sono delle consuetudini, situazioni o atmosfere che cerca di ritrovare o ricreare perché aiutano il suo processo creativo?
Livido Scuro, lo scrittore di storie di fantasmi dei miei libri con protagonista Tommy Scuro, per trovare l'ispirazione e le idee vive in una casa cupa, a lume di candela e le tende tirate sulle finestre, e si veste come un vampiro. Spesso i ragazzi che incontro mi chiedono se anche io mi comporto allo stesso modo. La risposta è no, non ho abitudini particolari. Mi è sufficiente un posto tranquillo in cui scrivere, i miei gatti vicino e a volte, ma non sempre, un po' di musica di sottofondo.


Speedy e Silver

Sta lavorando a qualcosa di nuovo in questo periodo?
In questo momento, con due libri in uscita nei prossimi mesi, sto pensando a nuove storie. Mi sto dedicando a spunti e idee che mi vengono in mente, riempiendo pagine e pagine di quaderno. Quando ne avrò una che mi convincerà più delle altre, e che potrà prendere la forma di una trama completa, con un inizio e una fine, allora comincerò a scrivere.

Ha mai sognato il personaggio di una delle sue storie dopo averlo inventato?

No, non mi è ancora capitato, ma non si sa mai... Nei miei sogni di solito vago per posti sconosciuti, cercando la strada per tornare a casa. Io credo che questo rappresenti la continua ricerca di una nuova storia da raccontare, perché per me scrivere è un po' come trovarmi nel posto giusto, quello che mi appartiene e che mi fa sentire a mio agio.

C’è qualcosa che vorrebbe lasciar detto in questa intervista?
Una riflessione, un pensiero, ciò che preferisce, ci dica.

Oggi si parla continuamente del fatto che i bambini e i ragazzi leggono poco. Per una volta vorrei dire qualcosa di positivo su quest'argomento. Durante l'anno incontro tantissimi bambini, dalla seconda alla quinta elementare, e rimango sempre piacevolmente colpita dal loro entusiasmo e dalla passione che mettono nella lettura. Molti di loro sono dei grandi lettori, e fanno a gara a vicenda per raccontarmi quanti libri hanno letto e continuano a leggere.

Alcuni affermano che la letteratura per i ragazzi è di serie B. Cosa rispondere a chi la pensa così?

Rispondo che a mio parere è più difficile scrivere per ragazzi che per adulti. Sono lettori attenti, sanno cosa vogliono leggere e cosa si aspettano di trovare in una storia, e se non lo trovano fanno presto ad abbandonare la lettura. Perciò pongo molta attenzione a quello che scrivo, tenendo sempre a mente a chi mi sto rivolgendo: lettori molto, molto esigenti!


Se qualcuno, per qualsiasi motivo, volesse utilizzare anche solo in parte l’intervista presente in questo post, dovrà chiedere esplicita autorizzazione all’autore che ha fornito le risposte.



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