Io, Titanic

È grande, siamo all’incirca sui 30x30, anzi un po’ di più. È impattante.

Pagine ad ampio respiro, che si leggono e ammirano con soddisfazione.

Il testo è scritto da Fulvia Degl’Innocenti, le illustrazioni sono di
Sonia Maria Luce Possentini. Chiamarle illustrazioni è riduttivo.
Si viene risucchiati in un film.









 
Maggio caldo eh? Il verde carico di linfa ed energia degli alberi fuori dalla mia finestra mi fanno sentire in pace. Circolano voci di profezie nefaste per questo maggio qui in Italia, ma oggi grazie agli alberi, sono ottimista. So che non durerà e tra un’ora o un giorno mi preoccuperò per mille cose, le solite cose. Ma spero che il futuro porti cambiamenti, non ulteriori annientamenti di persone, di vite, di luoghi, di idee. Ringrazio l’albero che rinverdito di botto mi regala sensazioni positive, forse andrò a salutarlo da vicino. Non so perché, davvero, me lo chiedo da qualche anno in qua, perché amo tanto gli alberi, il verde? Vivo in una città di mare eppure il mare è come un grande essere che cambia spesso umore, non mi stanco mai di guardarlo e cercarlo, come fosse aria. Ma è nel “verde bosco, giardino, prato, sentiero, albero” che mi sento in pace. Magari è perché il mare, come il destino, non sai mai ciò che ti sta per portare, mentre l’albero è lì immutabile.

Scusatemi, ho divagato.

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