Intervista a Vanna Cercenà



Vanna Cercenà è nata a Firenze e oggi vive nella campagna toscana. Ha cominciato a scrivere da giovanissima, poi all'improvviso, malgrado gli apprezzamenti e gli incoraggiamenti, ha abbandonato il genere "narrativa", limitandosi a saggi e relazioni inerenti il suo intenso lavoro nella scuola.
L' incontro con un gruppo di Autori con cui ha contribuito alla stesura di testi dedicati a bambini e ragazzi sull’educazione interculturale e la legalità, ha riacceso quella mai sopita voglia di scrivere per narrare. Sono così nati in pochi anni racconti e romanzi, quasi a compensare il tempo perduto.

Con i libri rivolti ai lettori più giovani, vorrebbe ricambiare il dono ricevuto dalle indimenticabili letture della sua adolescenza.
 
 
Come mai ha deciso di scrivere per i bambini e i ragazzi?
 
Ho trascorso tutta la mia vita lavorativa nella scuola, prima come insegnante, poi come dirigente, infine come ispettrice. Ho ricominciato a scrivere per narrare dopo una lunga pausa, quando stavo per andare in pensione. Forse non volevo staccarmi del tutto da quei bambini e ragazzi che erano stati per tanti anni l’oggetto del mio impegno e dei miei interessi. Infatti, grazie alla mia scrittura, continuo ad andare nelle scuole e ad incontrarli ancora, rinnovando la mia amicizia con loro...

Cosa le piace e cosa non le piace della scrittura, dello scrivere?
Mi piace tutto, non potrei pensare alla mia vita senza la gioia di scrivere.

Ci racconta quando scrive, il suo tavolo da lavoro, e se preferisce la carta o il pc?

Scrivo direttamente sul computer, penso che per un autore sia un supporto straordinario. Sono abbastanza vecchia per ricordare quando scrivevo con la penna e poi su una piccola Olivetti 22; come era complicato fare aggiunte e richiami, cancellare col bianchetto, sostituire parole e frasi! Ora basta un tocco, taglia e incolla, trova e sostituisci, per sistemare intere pagine. Anche la mia attuale postazione di lavoro aiuta: ho la fortuna di abitare in campagna dopo aver lasciato anche se con rimpianto la mia città, Firenze, e posso godere dalla porta finestra la vista di un bellissimo panorama.


Neve sorveglia Vanna mentre scrive.

Ci sono delle consuetudini, situazioni o atmosfere che cerca di ritrovare o ricreare perché aiutano il suo processo creativo?
No, posso scrivere in qualsiasi situazione, anche su un foglietto della spesa se mi trovo fuori casa e mi viene un’idea; oppure all’aperto sull’iPad.

Sta lavorando a qualcosa di nuovo in questo periodo?
Sto lavorando a un progetto editoriale, ma non ne parlo per scaramanzia.

Ha mai sognato il personaggio di una delle sue storie dopo averlo inventato?

Sognato proprio no, ma averlo sentito vicino come se lo avessi conosciuto, questo sì. Mi è successo molte volte soprattutto con i personaggi di cui ho scritto la biografia, in particolare Rosa Luxemburg (La Rosa Rossa – Il sogno di Rosa Luxemburg, edito da EL)

C’è qualcosa che vorrebbe lasciar detto in questa intervista?
Una riflessione, un pensiero, ciò che preferisce, ci dica.
Ho sempre considerato un dono la mia passione per la lettura. Mi rattrista molto il fatto che oggi molti bambini e ragazzi ne siano privi. Mi domando in cosa abbiamo sbagliato noi adulti, specialmente quanti di noi hanno lavorato nella scuola, per aver privato le nuove generazioni di questa grande risorsa.

Alcuni affermano che la letteratura per i ragazzi è di serie B.
Cosa rispondere a chi la pensa così?

Questa considerazione è diffusa, specialmente in Italia, anche fra gli addetti ai lavori. I media si occupano di libri per ragazzi solo in occasione della Fiera di Bologna o al momento delle strenne natalizie e le pagine di critica letteraria raramente si interessano alla letteratura infantile. Io credo che un libro vada giudicato per se stesso, non in base alla sua categoria di lettori. Non so chi ha detto che molti adulti possono leggere volentieri un libro per ragazzi, ma nessun ragazzo legge un libro destinato agli adulti.

Il sito dell'autrice: http://www.vannacercena.it/

Se qualcuno, per qualsiasi motivo, volesse utilizzare anche solo in parte l’intervista presente in questo post, dovrà chiedere esplicita autorizzazione all’autore che ha fornito le risposte.




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