La prima volta. Theoria editore Collana Pane e Sale





Il bello arriva mentre fuori l’autunno sbandiera colori caldi e nuvole ingombranti. Sai che ottobre porterà dei frutti, ma quando arriva il corriere con la tua copia omaggio, e lo scatolone, l’imballaggio, i libri ti cadono tra le mani, è sempre un’emozione.
Un’emozione difficile da spiegare. La prima volta che li vedi, la prima volta che li puoi toccare, i nuovi libri sono altro dai fogli sui quali avevi scritto, sono diventati altro dai file della lavorazione, le mail con l’editor e con l’illustratore, l’editing, i pdf delle bozze, le anteprime, i definitivi delle copertine. Sono loro stessi, si staccano da tutto ciò che avevi pensato e immaginato. Sono diventati realtà. 



Chi cerca il proprio angolo lavorativo nell’editoria, conosce le attese, le ansie, le incertezze, le delusioni, le difficoltà, interiori e non, che si vivono quotidianamente in questo ambiente. E preciso, quotidianamente. Ma chi scrive, chi illustra, conosce anche la bellezza di ogni nuovo libro, di ogni risultato raggiunto, la voglia di far bene, di far sempre meglio, di evolversi, di maturare, e trovare strade nuove, per entusiasmarsi sempre come se fosse la prima volta. 



Quando le emozioni di cui parlo sono tre nello stesso momento, la carica di fiducia che ti può investire è bella forte. Per una pessimista come la sottoscritta, non è cosa da poco lasciarsi andare, almeno per qualche giorno, alla sensazione di aver raggiunto un risultato. Purtroppo sono una di quelle persone che hanno paura, una fottuta paura di essere troppo contente. O almeno di esserlo per più di qualche momento. Perché chissà cosa può succedere dopo, se ti permetti la gioia, l’allegria. Allora, scrivere una storia, per me è un po’ come essere contenta in sordina, sperando che il mio destino non ci faccia troppo caso, magari non se ne accorga proprio. Le storie custodiscono la mia allegria. Adesso non pensatemi musona, si parla di un aspetto della personalità, ma quanti aspetti ci compongono? Ma sì, si va a periodi, e dipende, da come guardi il mondo, tutto dipende... ;)

Tutto ‘sto mucchio di parole per raccontarmi un minimo, non lo faccio spesso, ma il blog dovrebbe servire proprio a farsi conoscere meglio. Lo voglio davvero? Non so, però oggi ho scritto come se incontrassi un’amica in giro per la città e ci scambiassimo una piccola confidenza.

I tre libri che vedete nella foto sono Sogni d’oro, Aurora, e Lucilla e lupetto Lulù, illustrati con una bravura commovente, da Sara Ugolotti, Patrizia Manfroi e Andrea Andreo Alemanno.
Li trovate su facebook, andate a vedere i loro bellissimi lavori.
Sogni d’oro è la raccolta di ninnananne che scrissi di notte, al tavolo della cucina, col vento che bussava alla finestra, le luci della sera schermate a intermittenza dalle chiome degli alberi nel giardino accanto. È bellissimo scrivere di notte.
Aurora la immaginai anni fa, è una bambina molto inquieta, che cerca con rabbia la sua libertà. Però alla fine troverà una chiave del tutto diversa per porsi nei confronti del mondo e di se stessa, per scovare la libertà che stava cercando.
Lucilla e lupetto Lulù sono due personaggi che mi fanno tanta tenerezza e mi fanno sorridere da sola come una scema. Sono nati lentamente, passo dopo passo, immaginando un incontro, un’amicizia, un’intesa che forse tutti ci auguriamo di vivere nella vita. 

Dal 31 ottobre saranno disponibili nelle librerie. 







Ho fatto giusto due domande agli illustratori che con la loro bravura hanno reso vitali e pulsanti i testi, così nei prossimi giorni troverete le loro risposte, foto dei libri e di loro mentre lavorano. Questo è uno spazio che mi sono ritagliata soltanto per le parole, per offrire la mia personale visione di un qualsiasi giorno d’ottobre in cui ti arrivano a casa dei libri tanto attesi e tanto amati.

La mia mente e la mia bic blu sono al lavoro, e nei prossimi mesi spero arrivino altre sorprese.

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