Intervista ad Andrea Valente



Nato e cresciuto a Merano, vive e lavora a Stradella, nell'Oltrepò pavese.
Ha pubblicato la prima vignetta nel 1990, sulle pagine del New York Times.
Nel 1995 nasce la Pecora Nera (www.lapecoranera.it), il suo personaggio più noto. Il 21 maggio 2011 gli verrà assegnato il Premio Andersen.


1 Come mai ha deciso di scrivere per i ragazzi?

Ho cominciato a lavorare come illustratore. Era il 1990 e per vari anni ho pensato che quella sarebbe stata la mia professione. Qualche tempo dopo aver realizzato la Pecora Nera, però, dalla casa editrice Fabbri mi arrivò la proposta di scrivere un libro sul personaggio e questo, oltre ad aprirmi le porte del mondo dell’editoria, mi spalancò il mondo affascinante della narrativa, in cui sguazzo ormai da più di dieci anni.

2 Cosa le piace della scrittura?

Mi piace la possibilità di raccontare anche con le parole che non scrivo, giocando con la lingua e sfruttandone al massimo le potenzialità. In questo senso il pubblico dei ragazzi è molto ricettivo.

3 Ci racconta il luogo dove scrive? Scrive al pc o direttamente sulla carta?

Non ho un luogo prediletto. Grazie alla tecnologia portatile ormai ci si può ritagliare degli spazi ovunque. Per fortuna, perché mi capita di viaggiare molto.
L’idea passa dalla testa al foglio di carta, come abbozzo. Poi, però, dalla prima stesura all’ultima revisione il lavoro lo porto avanti al computer.

4 Ha delle abitudini che aiutano il suo processo creativo?

Non ho un'abitudine precisa, ma cerco di essere sempre pronto a sfruttare qualche idea raminga, che possa fare al caso mio. Capita sotto la doccia, guidando in autostrada, nel dormiveglia e in qualsiasi tempo e luogo della giornata. Proprio l’opposto del concetto di abitudine.

5 Quando nasce un nuovo racconto?

Ogni mio racconto nasce da un’idea. Sarà perché scrivo cose assai brevi, l’idea spesso mi si presenta bell’e pronta, con inizio, finale e trama o gioco letterario, che la renda adatta a un llibro.

6 A cosa sta lavorando in questo periodo?

Non lavoro mai su un singolo progetto: come i ragazzi a scuola studiano varie materie durante la settimana, così io dedico spicchi di tempo a idee diverse, che crescono insieme. Al momento ho sul desktop del mio computer qualche cartella aperta: una relativa a un progetto scientifico-narrativo, una dedicata ai bambini delle elementari, una ai ragazzi delle medie. Più un certo numero di ideuzze, che hanno bisogno di essere frullate ancora un po’ per diventare idee vere, se mai lo diventeranno.

7 C’è qualcosa che vorrebbe lasciar detto in questa intervista?
   Una riflessione, un pensiero, un consiglio da condividere, ci dica.

Vi lascio in regalo una frase uscita ieri mattina in un incontro con i ragazzi di una scuola di Palermo: Che tu vada in aereo, in treno o in bicicletta, un viaggio ha sempre un’andata e un ritorno; un libro, invece, è un viaggio che ti fa partire, da cui non si torna più.

Ciao,
Andrea
il sito dell'autore www.andreavalente.it

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