Uno sguardo sopra i tetti, fra le rondini, Eva Marie


Ci troviamo in centro città, eppure nelle stanze di Eva Marie, nel suo laboratorio, dove lei rivitalizza e reinterpreta con energia e gusto tutto ciò che “fa casa”, qui tra le spesse pareti di un antico edificio triestino, proprio accanto a dove visse Umberto Saba, per me si respira quasi aria di bosco, sarà per via del legno... e si respira aria di mare, sarà per via dei colori... e si respira aria di mostra d’arte, sarà per gli innumerevoli dettagli che rendono questi ambienti una continua sorpresa.
Come hai cominciato, come è nata questa passione?





                                                           credenza buffet parigina EM


Sinceramente più passa il tempo e più mi rendo conto che ho sempre avuto questa inclinazione.
Sono andata via da casa molto giovane e ricordo che la mia prima casa fu il mio primo esperimento di colore e recupero.
C’era una vecchia cucina anni ’50 in formica, la tappezzai completamente con una carta adesiva a specchio e dipinsi le pareti di un acceso rosa porcello… ci facevi di tutto in quella cucina tranne mangiare, ma era come stare in un set di David Bowie e in quel momento, evidentemente, era quello il mio “bisogno”.
Poi un giorno, parecchi anni fa, è capitato parlando tra amici di ritrovarsi tutti con la necessità comune di uno spazio per creare, così abbiamo preso uno spazio assieme e lo abbiamo condiviso per tanti anni, crescendoci dentro assieme, umanamente e professionalmente.
Ora siamo rimasti in tre, io, la fashion designer Mara Pavatich e il mio compagno con la sua libreria di libri usati online Gli Sfogliati.    https://www.glisfogliati.com/






Nel tuo blog, Alterazioni Viniliche, s’impara a riconoscere tra diversi stili d’arredamento, in realtà sono differenti filosofie di vita, e ci si rende conto che l’abitare è molto di più di ciò che comunemente si pensa. La casa rispecchia ciò che siamo, ma può anche influenzarci. Giusto?
In questo contesto, ci spieghi il tuo modo di vedere, e l’approccio o le idee che vorresti portare avanti nel tuo blog, nel tuo laboratorio, nella tua vita? Già che ci siamo, come mai il nome Alterazioni Viniliche?

                                                               credenza shabby EM



La casa ci influenza e noi influenziamo la casa. Non ho un' idea generale di come debba essere una casa, perché credo che ognuno di noi sia profondamente diverso, nella sua quotidianità e nelle sue abitudini, e penso che questo sia il motivo per cui una casa non dovrebbe mai essere uniformante ma indossabile.
A che ti serve una cucina gigante attrezzata se mangi sempre fuori?
Personalmente gli aspetti di riciclo e riuso sono quelli che più influenzano il mio lavoro, trovo che produrre del nuovo oggi sia, inevitabilmente, una forma di inquinamento.
Detesto quel design di lusso dove per costruire il bancone di un hotel bisogna tagliare una sequoia.
Inoltre gli oggetti vecchi e antichi hanno una storia, o se preferite, uno spirito, che li rende ulteriormente preziosi.
Il nome Alterazioni Viniliche è un nome che ho ripreso da quando facevo oggetti con la colla, oggi non è più così ma il nome rappresenta il mio aspetto più protopostpunk.





 credenza naked EM


C’è una tipologia di mobile che ami in modo particolare? La tua linea di sedie è molto apprezzata, c’è un accorgimento speciale per cui risulta irresistibile? Forse i colori con i quali realizzi miscele segrete e uniche? Ci racconti un po’ il tuo lavoro con i colori e altre tecniche che adoperi per personalizzare le tue proposte d’arredo?
Non lo dici spesso, ma una parte di te è anche pittrice, riesci ancora a dedicarti alle tele?



Non dipingo più tele, tra l’altro non mi sono mai sentita brava a dipingere, è perché non mi interessa la creazione in sé, mi interessa l’aspetto legato all’atto del trasformare; rendere qualcosa di anonimo, speciale.
È come una magia…
Non ci sono pezzi che preferisco ad altri, ci sono mobili che hanno bisogno di colore, altri hanno bisogno di liberarsene, è una questione di potenzialità.


                                                                  lampada shabby EM




Dal tuo blog, dalla tua pagina facebook, vediamo che ti piace inoltrarti nei boschi, tra le montagne, lungo torrenti ghiacciati. Come aiuta l’ambiente naturale, un’anima come la tua, dedita alla ricerca della bellezza e dell’armonia? Quando non lavori al laboratorio, dove ti piace stare, dove ti piace andare?



La natura mi è necessaria per vivere felice, non mi interessa “visitarla”, ma immergermi… a volte mi spaventa, mi stanca, ma mi fa sentire viva, mi rende lucida e mi permette di capire quali sono le cose che contano davvero.
Devo ringraziare il mio compagno per questo.




Nella tua vita ci sono anche tanti libri, ce n’è uno che ti ha portata ad approfondire, ad inseguire le vie dell’arredo? Com’è la tua casa o come vorresti che diventasse? Hai una finestra che per qualche motivo preferisci, nella quale rimani volentieri ad osservare ciò che incornicia?







 Ho sempre vissuto in centro città, in piani alti e la vista sui tetti è quello che mi fa sentire a casa, posso passare un'ora la sera a guardare le rondini, è una cosa che facevo sempre con mia madre, parlare del cielo e guardare le rondini.
Tutto mi influenza artisti, autori, musicisti, poeti, vandali…
tutto quello che esprime un messaggio sincero, libero, se poi è amore ancora meglio, ma è la sincerità l’aspetto fondamentale.
La poesia è in primis ciò che mi ha cambiato la vita, la poesia e poi il punk.
Per finire ringrazio Cristina per queste sentite domande e vi lancio un invito, passate a trovarmi nel laboratorio di Alterazioni Viniliche in via Rossetti 14 a Trieste. Ciao & stay green



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